Recensione di Toya, il romanzo dello scrittore egiziano Ashraf al-Ashmawy | Brioschi #socialreview

Recensione di Toya, il romanzo dello scrittore egiziano Ashraf al-Ashmawy | Brioschi #socialreview

04.02.2021


di Cristina Catanese, caporedattrice di Tropismi

Leggere Toya è come intraprendere un viaggio verso le proprie radici

"Come consideri il tuo lavoro?", chiede il professor George Randall a Yussef, un giovane medico per metà inglese e per metà egiziano che mette sullo stesso piano l’ambizione lavorativa e il derivante guadagno. A questa domanda Yussef non sa rispondere perché ha passato tutta la vita a pensare solo ed esclusivamente a sé stesso, non interessandosi a nulla di quello che accade altrove. Tuttavia, spronato proprio dal vecchio Randall, accetta di andare in Kenya e partecipare alla ricerca per trovare una cura alla lebbra.

Yussef parte, accecato dal proprio egoismo e dal proprio narcisismo, pensando che il viaggio e gli studi potranno essere l’inizio di una brillante carriera, piena di riconoscimenti e di encomi. Giunto a Nairobi, però, l’incontro con Toya, una nativa del posto appartenente alla tribù dei Kikuyu, sovvertirà tutto ciò che ha creduto fino a quel momento e gli farà guardare il mondo da un’altra prospettiva, fatta di altruismo e totale dedizione verso il prossimo.

Toya è un romanzo che ci riporta alle nostre origini ancestrali, che ci immerge in una natura incontaminata, in un mondo animato da credenze politeiste, gentilezza e stupore. La coinvolgente storia d’amore tra Toya e Yussef fa trasparire le differenze fra due mondi molto distanti e diversi fra loro mentre il tangibile e netto distacco fra ricchezza e povertà – non solo da un punto di vista materiale ma anche d’animo – mette in discussione chi siamo e quanto l’ambiente in cui viviamo possa influenzarci (sia in negativo che in positivo), seminando fra le pagine un messaggio importante: smussare il proprio egocentrismo e diventare persone migliori è possibile, basta volgere lo sguardo oltre, verso la solidarietà. Leggere Toya è come intraprendere un viaggio che ha come fine quello di non dimenticare mai le nostre radici, nemmeno se ce ne siamo allontanati.

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